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le recensioni del libro

 

 

 

 

 

​“Una persona intorno” è un libro testimonianza molto intenso, semplice da leggere, ma fuori dai normali canoni editoriali per almeno tre motivi:

1) È una auto-biografia di “Una Persona Intorno”, è scritta a due mani, ma sarebbe meglio dire Tre, e… se ve lo state chiedendo la risposta è “no, non ho fatto uso di bevande inebrianti”, ma scoprirete che è davvero andata così per tanti motivi;

2) Il volume che la racchiude non è in vendita eppure è già stato esaurito ed è alla quarta ristampa;

3) La storia è incentrata sulla vita e gli scritti di Simonetta, una illustratrice nata e vissuta a Roma fino al 2018, ma che è stata così a lungo presente nella Friend Zone, che mai nessuno avrebbe immaginato che a 40 anni suonati tutto si sarebbe evoluto in un felicissimo matrimonio, con un gran fig… un uomo vero, assolutamente certo di volersi imbarcare nella avventura di un matrimonio, cristiano, con lei.

“Una persona intorno” ha il potere di svelare molti moti dell’animo e far risuonare qualcosa nel cuore dei lettori anche se semplicemente aprono a caso e provano a leggere qualche riga.

Come è possibile? Forse perché parla di vita vera, senza fronzoli e idealizzazioni, forse perché parla di sofferenze che tutti possono riconoscere o in cui si possono identificare, ma ci sono anche capovolgimenti degni del miglior Regista che altrimenti, fuori da una storia di questo spessore, si stenterebbe a credere.

E' un libro dove si ride, si piange dal ridere e si piange anche per piangere, ma infonde un senso di libertà interiore tale da ridimensionare la percezione di tanti conflitti. 

Io non ho mai pianto (vabbè, diciamo che non l’ho fatto in modo proprio vistoso… ), ma la verità è che ho dovuto sospendere la lettura un sacco di volte per incassare e fissare il dono presente nella intimità di alcuni passaggi resi noti pubblicamente soltanto adesso. Li considero un capitale spirituale di inestimabile valore.

martayensid per Cattonerd

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Si tratta di un libro che Stefano Giordani ha scritto soprattutto per sé stesso, per coltivare il memoriale della grazia di una moglie come Simonetta, partita per il cielo non molti mesi fa con una serenità e una letizia che a tutti noi hanno impedito di chiamare “funerale” l’estremo arrivederci che demmo alle sue spoglie.

Descrive le meraviglie operate da Dio all’interno di un matrimonio, scolpendo due cuori col martello dell’amore sull’incudine della castità. È un matrimonio senza figli, ma comunque fecondo.

 

Quanti abbiamo sentito Simonetta passare nelle nostre vite, o anche solo di fianco, giureremmo di aver inteso qualcosa di simile a quel fruscio straordinario che Chiara Corbella ha diffuso attorno a sé. E così anche con i santi che frequentiamo siamo tentati di giudicarli dal loro ultimo stadio, dal momento in cui si preparavano a entrare al banchetto del Re – se abbiamo avuto il duro privilegio di accompagnarli alla soglia – mentre ciò che ce li rende dolci e cari è proprio l’averli avuti per compagni di strada, aver visto la loro fatica così simile alla nostra.

Ai “funerali” non ero riuscito ad avanzare oltre la penultima panca, nella pur vasta chiesa, tanto l’edificio traboccava della fecondità di Simonetta: ovunque mi girassi c’erano fratelli, sorelle, figli e figlie di quella ragazza che riteneva di avere poco lavoro e mi aveva offerto disegni gratis per contribuire a sensibilizzare le persone sul ruolo e sulla dignità dei membri più fragili delle nostre famiglie e della nostra società.

Per accompagnarla al “lancio verso il Cielo” Stefano aveva tirato fuori il vestito da sposo: nel salutarlo mi sciolsi in singhiozzi e quasi fu lui a consolarmi, sostenuto da una pace della quale egli stesso aveva riso con disprezzo nella sua vita precedente.

E appena rientrato in macchina chiamai mia moglie, che non era potuta venire, per dirle che s’era persa qualcosa di veramente straordinario.

Ecco le parole in cui troviamo sostegno, parole che sono fatti ed esistenza, Spirito e Vita. Ecco i segni della perpetua giovinezza e santità della Chiesa, l’assicurazione più tangibile dell’opera di Cristo nel mondo.

Giovanni Marcotullio per Breviarium

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Rita Sberna

Luca Marcolivio

Lyra

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